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Quingentole (MN), Sede municipale
Quingentole (Mn), secondo stralcio dei lavori di conservazione e restauro degli affreschi a grottesca del XVI secolo nei tre saloni del piano nobile dell'ex palazzo vescovile, ora sede municipale. Lavori ripresi a ottobre 2017 e conclusi a fine 2018.
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Santa Maria in Duno (Bo), chiesa di Sant’Andrea
Restauro post-sisma 2012. Interventi di restauro sui dipinti del soffitto e dei paramenti murari esterni di facciata e del campanile. Seguito dalla Soprintendenza di Bologna dall'arch. Franca Iole Pietrafitta. Tempo di esecuzione: 4 mesi. Anno 2018.
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Brazzuolo (MN), Chiesa di Santa Maria Maddalena
Restauro dell'altare maggiore e del paliotto in scagliola seicentesco e dei paramenti esterni di facciata. 
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Mozzecane (VR), Chiesa dei SS. Pietro e Paolo
Restauro della Madonna con Bambino. Scultura lignea policroma e dorata del sec. XV. Tempo di esecuzione: 2 mesi.
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Cavezzo (BO), Villa Delfini
Restauro di 8 dipinti murali (grandi dimensioni) con "Capricci" del sec. XVIII, dei 5 camini in scagliola e di un soffitto dipinto. Tempo di esecuzione: 7 mesi.
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Impianto idrovoro “Ponte Arlotto” (Mn)
Restauro di due dei quattro paramenti esterni dell'edificio. Tempo di esecuzione: 2 mesi. Terminato a giugno 2019.
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Bondeno (Fe), chiesa di San Biagio
Restauro del soffitto dipinto e dei dipinti murali interni all'aula. Tempo di esecuzione: 5 mesi.
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Massumatico (Bo), chiesa di San Martino
Restauro dei paramenti di facciata con integrazione a calce pigmentata. Tempo di esecuzione: giugno/ luglio 2019.
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Isola della Scala, Convento del Perdono dei Fratelli di San Francesco
Ripristino delle originali cromie dei paramenti murali interni con calce pigmentata. Lavoro approvato dalla soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. Tempo di esecuzione: 2 mesi (agosto/ settembre 2019). 
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Verona , Palazzo Carli | Balaustra
sede COMFOTER dell'Esercito Italiano, via Roma: lavoro di restauro della balaustra lignea e in tufo situata all'interno del palazzo. Concluso nel febbraio 2017.
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Verona, Palazzo Carli | fontana settecentesca
sede COMFOTER dell'Esercito Italiano, via Roma: lavoro di restauro della fontana settecentesca situata all'interno del cortile principale del palazzo. Concluso nel giugno 2016.
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Bologna, Casa Rossini
Restauro dei soffitti delle sale interne di un'ala del Palazzo abitata, per un ventennio, dal musicista Gioacchino Rossini nella prima metà del sec. XIX. Tutt'ora in fase di restauro.
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Verona, Palazzo Carli | Sala degli specchi
Sede COMFOTER dell'Esercito Italiano, via Roma: restauro conservativo ed estetico della cosidetta "Sala degli specchi" del XVIII secolo situata al piano nobile del Palazzo. Lavoro concluso nel maggio 2017.
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Ostiglia, Palazzo Zenezini Valicelli
Il palazzo, situato nel centro di Ostiglia (MN), è simbolo di un'architettura classica e nobiliare.
Dai documenti d'archivio si riscontra che il palazzo è abitato dal secolo XVIII dal marchese Ferdinando Cavriani, appartanente all'omonima casata nobiliare mantovana. Successivamente il palazzo è stato dimora del patriota risorgimentale Bernardino Ghinosi e dei suoi eredi fino al 1902; ora è di proprietà di Aldo Zenezini e Nadia Valicelli. L'impianto dell'edificio probabilmente risale al XV-XVI secolo, poiché durante i lavori di restauro sono avvenute importanti scoperte storico-artistiche: il ritrovamento di due soffitti lignei, a cassettoni, dipinti, policromi, di chiara matrice rinascimentale.
I soffitti sono stilisticamente di area mantovana con elementi decorativi vegetali, architettonici e rosette a foglia d'oro, di elevata qualità artistica. Nel corso dei secoli il palazzo ha subito diverse ristrutturazioni, sia a livello architettonico che pittorico. Lo dimostrano le diverse tipologie decorative a partire dal XVIII secolo. Di particolare interesse sono la galleria delle grottesche con la simbologia degli insecta, la sala dei telamoni e delle cariatidi - con vedute paesaggistiche e mascheroni monocromi con riferimento alla classicità greca nella zona parietale, mentre il soffitto e' dipinto a serti, cesti di fiori, elementi a grottesca, piccoli paesaggi - che rappresentano una sublime espressione artistica dell'epoca.
Del secolo successivo (XIX secolo) vi sono altri apparati decorativi degni di nota ed attenzione, quali graticci con pergolato ed elementi fitomorfi ed uccelli, partiture architettoniche con cassettoni ad effetto ottico e rosette, oculo centrale che spazia sul cielo, fregio perimetrale a racemi con allegoria delle quattro stagioni, figure mitologiche e zodiacali, dipinte su di un finto tendaggio con bordatura resa ad oro in conchiglia.
Il lavoro di restauro conservativo ed estetico di tutti gli apparati ha avuto una durata di tre anni, durante i quali si sono applicate diverse metodologie d'intervento a seconda della tipologia pittorica e di supporto dei manufatti.
Si ringrazia la committenza per averci dato la possibilità d'intervenire e salvare le opere d'arte presenti nel palazzo e renderci orgogliosi del lavoro di restauro svolto.
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Castel d’Ario, Casa del Popolo
L’edificio Casa del Popolo viene inaugurato nel 1911 e comprende un’ampia sala riunioni, gli uffici della società, un grande ambiente ad uso di caffè, 2 abitazioni e la sede di una cooperativa. La tecnologia costruttiva è di tipo tradizionale murature portanti in mattoni finite ad intonaco o in laterizio a vista e struttura di copertura in capriate lignee con rivestimento in coppi.
Dal punto di vista compositivo-architettonico il prospetto principale nord e tripartito in 2 ali laterali e un corpo centrale sporgente rispetto a queste, il corpo centrale è compreso tra 2 pilastri di ordine gigante e un frontale rettilineo proteso oltre la linea di gronda del tetto, sul quale viene raffigurato in bassorilievo il simbolo della società: due mani che si stringono.
Le due ali laterali sono divise i tre campane, ogni campana è scandita da lesene di ordine gigante in cotto a vista.
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Pietrapazza, Chiesa di Santa Eufemia
La chiesa, ad impianto seicentesco, ricostruita a causa di un alluvione nel 1930 si trova a sud della selva dell’orso, sulla destra del fiume valbona, affluente del bidente del Corniolo.
Fu interamente costruita con bozze di pietra concia di cava locale. E’ ad una sola navata, che termina con un’abside semicircolare. Il soffitto dell’abside è in legno, illuminato da tre finestre con arco acuto. Vi sono tre altari e la balaustra tutta in pietra.
L’esterno è in pietra a vista. Il portale d’ingresso è protetto da un’elegante protiro con due piccole colonne in pietra e copertura a triangolo. Sopra il protiro è stato inserito un rosone. Accanto ad essa si innalza il bel campanile a torre che è stato realizzato con pietre conce di cava locale.
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Sermide, Chiesa dei cappuccini
L’altare ligneo presente dentro la chiesa si inscrive nella produzione artistica dei manufatti Cappuccini, ed è proprio simbolo del loro spirito di semplicità evangelica e di austera povertà.
Nelle chiese di quest’Ordine – nato nel 1528 – e nel loro periodo classico di consolidamento istituzionale (1570-1690) si constata che il materiale predominante nell’arredamento sacro è il legno.
Il massimo della perizia nell’arte lignea la si trova dedicata alla custodia dell’Eucarestia, altrimenti detta tabernacolo.
In questo caso gli ebanisti Cappuccini hanno dato il meglio di sé, realizzando autentiche opere d’arte; quindi i manufatti erano eseguiti all’interno dell’Ordine. L’esempio di questa pratica è da osservare nella totalità dell’altare in oggetto, ed in particolare nel tempietto che custodisce il Santissimo, di altissima qualità scultorea ed architettonica. Di particolare interesse artistico è la porticina del tabernacolo, dipinta ad olio su tavola; il dipinto è policromo e raffigura Cristo in piedi, vittorioso sulla Croce. La superficie del tempietto è rivestita da foglia d’oro.
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Ostiglia, Santuario della B.V. della Comuna | tavole lignee
Restauro conservativo ed estetico di 13 tavole lignee policrome, ex-voto relative al Santuario della B.V. della Comuna in Ostiglia (Mn).
Committente: Fratelli di San Francesco del Santuario B.V. della Comuna.
Sponsor: Lions Club Terre Matildiche, Mantova.
Lavoro autorizzato e seguito dalla Curia Vescovile di Mantova nelle persone di Monsignor Giancarlo Manzoli e di Don Stefano Savoia e dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Brescia, Cremona e Mantova, nel funzionario Giuseppina Marti.
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Quingentole (MN), Palazzo Municipale
Restauro conservativo degli apparati decorativi: affreschi di epoca cinquecentesca con motivi a grottesca, collocati al piano nobile dell’ex Palazzo Vescovile del cardinale Ercole Gonzaga, sede attuale del Municipio di Quingentole.
Progettista: Arch. Vittorio Longheu
Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Brescia, Cremona, Mantova. Responsabile del procedimento: funzionario arch. Anna Maria Basso Bert.
Intervento relativo al 2° stralcio funzionale – stralcio relativo agli uffici sede del Consorzio Oltrepò Mantovano.
Il cantiere è ancora in fase di lavorazione.
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Verona, Palazzo Carli
Restauro conservativo ed estetico del soffitto neoclassico policromo del salone Radetzky.
Sponsor: 5° Reparto Infrastrutture sez. staccata di Verona.
Autorizzato secondo il patto tra MIBAC ed Esercito e seguito dal colonnello Ing. Giovanni Basile.
Il cantiere è ancora in fase di lavorazione.