Il palazzo, situato nel centro di Ostiglia (MN), è simbolo di un’architettura classica e nobiliare.

Dai documenti d’archivio si riscontra che il palazzo è abitato dal secolo XVIII dal marchese Ferdinando Cavriani, appartanente all’omonima casata nobiliare mantovana. Successivamente il palazzo è stato dimora del patriota risorgimentale Bernardino Ghinosi e dei suoi eredi fino al 1902; ora è di proprietà di Aldo Zenezini e Nadia Valicelli.
L’impianto dell’edificio probabilmente risale al XV-XVI secolo, poiché durante i lavori di restauro sono avvenute importanti scoperte storico-artistiche: il ritrovamento di due soffitti lignei, a cassettoni, dipinti, policromi, di chiara matrice rinascimentale.
I soffitti sono stilisticamente di area mantovana con elementi decorativi vegetali, architettonici e rosette a foglia d’oro, di elevata qualità artistica.
Nel corso dei secoli il palazzo ha subito diverse ristrutturazioni, sia a livello architettonico che pittorico. Lo dimostrano le diverse tipologie decorative a partire dal XVIII secolo. Di particolare interesse sono la galleria delle grottesche con la simbologia degli insecta, la sala dei telamoni e delle cariatidi – con vedute paesaggistiche e mascheroni monocromi con riferimento alla classicità greca nella zona parietale, mentre il soffitto e’ dipinto a serti, cesti di fiori, elementi a grottesca, piccoli paesaggi – che rappresentano una sublime espressione artistica dell’epoca.

Del secolo successivo (XIX secolo) vi sono altri apparati decorativi degni di nota ed attenzione, quali graticci con pergolato ed elementi fitomorfi ed uccelli, partiture architettoniche con cassettoni ad effetto ottico e rosette, oculo centrale che spazia sul cielo, fregio perimetrale a racemi con allegoria delle quattro stagioni, figure mitologiche e zodiacali, dipinte su di un finto tendaggio con bordatura resa ad oro in conchiglia.

Il lavoro di restauro conservativo ed estetico di tutti gli apparati ha avuto una durata di tre anni, durante i quali si sono applicate diverse metodologie d’intervento a seconda della tipologia pittorica e di supporto dei manufatti.

Si ringrazia la committenza per averci dato la possibilità d’intervenire e salvare le opere d’arte presenti nel palazzo e renderci orgogliosi del lavoro di restauro svolto.